Quali sono gli ostelli donativi da evitare e quali da non perdere
Durante il Cammino di Santiago gli ostelli (o albergues) donativi sono una parte fondamentale del viaggio. Quando ci si ritrova durante il giorno con i compagni di viaggio, spesso ci si chiede dove si ha dormito e com’era il posto. Se poi c’è qualcuno più avanti, capita che mandi un messaggio per avvertire di evitare un certo ostello, o consigliarne un altro. Ci sono diverse tipologie di ostello: i donativi parrocchiali, sono gestiti dalla Chiesa e offrono ospitalità in cambio di una donazione. Ci sono poi i municipali, quando sono gestiti dal comune, e possono essere ostelli donativi o a pagamento. E poi ci sono i privati, ovvero ostelli gestiti da una persona, l’hospitalero.
Generalmente gli ostelli donativi hanno strutture più vecchie, ma ciò che li rende speciali è l’accoglienza che si riceve. Gli ostelli municipali sono spesso di grandi dimensioni nelle grandi città e più piccoli nei paesini. Gli ostelli privati invece sono di solito albergues con pochi posti letto, magari anche con stanze private, e di solito più curati.
Ma oggi parliamo degli ostelli donativi. Luoghi in cui il soggiorno di oggi è pagato dai pellegrini di ieri. Sono posti in cui si vivono esperienze uniche, che si ricorderanno per sempre. Quindi anche se i materassi sono scomodi, anche se possono essere affollati, o poco curati, viveteli! Anche se credete di essere persone difficili, non evitateli, sono posti che vi rimarranno nel cuore. Il mio personalissimo parere è che fare il Cammino di Santiago senza vivere l’esperienza dell’ostello donativo, significa fare un Cammino di Santiago incompleto. Perché alla base dell’esperienza del cammino c’è proprio la solidarietà, la capacità di adattarsi e la condivisione.
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Ostelli donativi da non perdere sul Cammino di Santiago francese
Dopo aver dormito nel mio primo donativo a Logroño, volevo vivere altre esperienze come quella, nonostante la scomodità del letto. Tutte le volte che quindi c’era un donativo ci andavo, ma purtroppo ho imparato sulla mia pelle che non tutti erano come quello. Inoltre alcuni donativi molto famosi non avevano più riaperto dopo le chiusure a causa Covid, quindi a volte era una grande delusione trovare le porte chiuse dei donativi più amati. Per non parlare di quando poco dopo aver iniziato a camminare al mattino passavamo vicino a ostelli in cui ci saremmo sicuramente fermati la sera prima, se solo ne avessimo conosciuto l’esistenza.
E siccome durante il Cammino di Santiago le tappe si costruiscono a mano a mano che camminate, in base alle sensazioni del giorno, vi lascio qualche nome da segnarvi. In questo modo saprete che accorciando un po’ o allungando una tappa, potreste vivere esperienze meravigliose in questi posti.
1 – Logroño – Ostello per Pellegrini Santiago el Real
Aperto tutto l’anno. Qui tutti vengono accolti, perché quando finiscono i letti nel dormitorio, si prendono i materassi da mettere per terra. Si, forse non è stata una delle dormite migliori su quel materassino sottilissimo, ma l’esperienza è stata memorabile. A distanza di mesi li ricordo tutti gli ostelli in cui ho dormito, ma i ricordi iniziano ad affievolirsi, devo concentrarmi per ricordare “dove abbiamo dormito quel giorno in cui…”. Forse tra qualche anno non ricorderò più quell’ostello privato in cui ho dormito bene, ma sicuramente non potrò mai dimenticare l’ostello donativo di Logroño.
Se vuoi partire non puoi perderti l’articolo “Il Cammino di Santiago ai tempi del Covid“.
Consiglio poi di andare in ostelli donativi in cui viene preparata anche la cena comunitaria. Qui, prima di mangiare tutti insieme, ci hanno raccontato un po’ di storia del Cammino di Santiago e ci hanno insegnato la canzone dei pellegrini. Durante il cammino vedrete spesso la parola “Ultreia“, ma invece di cercare in internet cosa vuol dire, venite qui per scoprirlo. Dopo la cena chi vuole può andare in chiesa per ascoltare una preghiera recitata in tante lingue dagli stessi pellegrini. Anche se non siete religiosi è un momento davvero toccante da vivere con i vostri compagni di viaggio, nel silenzio di una chiesa vuota e buia, seduti dietro l’altare.
2 – Grañon – Ostello per Pellegrini San Juan Bautista
Purtroppo qui non ci sono stata, era chiuso. Non aveva più riaperto dopo il Covid, ma dicono sia uno dei donativi più famosi del cammino. Se lo trovate aperto, fermatevi qui. Se invece è chiuso, non andate nell’altro donativo che c’è nel paese, ve lo sconsiglio. Piuttosto proseguite qualche chilometro, fino all’ostello privato Essentia (chiamate prima per verificare che sia aperto) a Redecilla del Camino. E’ un ostello privato molto confortevole, però con l’accoglienza unica di un hospitalero molto particolare! Qui si percepisce che chi vi ospita è stato prima di tutto un pellegrino, prima di diventare un hospitalero, e che non ha mai perso quell’anima da pellegrino.
3 – Tra Hontanas e Casrojeriz – Hospital de San Anton
Si trova nel mezzo del niente, prima di arrivare a Castrojeriz. Purtroppo non ci siamo fermati lì, quel giorno dovevamo proseguire per forza, ma non mi è mai andato giù il fatto di non essermi fermata in questo ostello donativo. Si tratta delle rovine di un convento, davvero spettacolare. Qui viene dato cibo e alloggio a chi si ferma, ma serve davvero avere spirito di adattamento in questo caso! Infatti non c’è riscaldamento, luce e acqua calda. Per quanto scomodo, passare una serata in mezzo alle rovine, cenando a lume di candela, dev’essere davvero pazzesco. Del disagio per non essere riusciti a fare una doccia al massimo poi ci riderai su!
Si trova a pochi chilometri da un altro famoso ostello donativo, quindi bisogna scegliere in quale dei due andare.
4 – Puente Fitero – San Nicolas
Ci sono capitata al mattino presto e anche in questo caso mi sono mangiata le mani. Se solo lo avessi saputo! Un luogo di autentico spirito di condivisione. Tutti rimangono incantati dall’accoglienza che si riceve qui. tradizionalmente prima di mangiare viene anche eseguito il lavaggio dei piedi stanchi dal cammino. I volontari sono italiani e tutti adorano il cibo. Anche qui niente elettricità, viene offerta una cena comunitaria a lume di candela.
Con il senno di poi credo che io avrei scelto di dormire qui. Se non vi fermate per la notte, fermatevi comunque a visitare il posto e fare due chiacchere con i volontari.
5 – Rabanal del Camino – Green Garden
Non lo trovate in nessuna guida, non ha un sito, né una pagina Facebook. Dovete segnarvelo se volete provare l’esperienza di passare una notte in tenda lungo il Cammino di Santiago. Io e i miei compagni di viaggio ci siamo capitati quando ormai avevamo perso le speranze di trovare un posto per la notte. Tutti gli ostelli erano o chiusi o pieni, anche nei paesi dopo. Stavamo cercando il parroco del paese per chiedere un riparo d’emergenza, quando ci siamo imbattuti in questo giardino.
Si tratta semplicemente di un giardino, gestito dal signore che ha l’alimentari dall’altra parte della strada, in cui ci sono delle tende. Niente acqua calda e elettricità. Ci è stata messa a disposizione la corrente per qualche ora, in modo da caricare i telefoni. Il bagno c’era, anche se per tirare l’acqua bisognava riempire una bacinella da un piccolo rubinetto e buttarla nel wc. Dentro le tende ci sono materassi e coperte, quindi si sta comodi. Purtroppo però le tende non erano montate molto bene. I teli esterni non erano stati tirati, quindi toccandosi tra loro non isolavano dall’umidità. Verso mattina la tenda era tutta bagnata anche per dentro, quindi non si stava benissimo.
Insomma, un’esperienza wild. C’è chi fa tutto il cammino in tenda, e se non siete tra quelli, ma volete vivere l’esperienza di una notte in tenda lungo il cammino, ecco che questo ostello donativo è perfetto.
Ostelli donativi da evitare sul Cammino di Santiago francese
Gli ostelli donativi sono luoghi magici grazie all’accoglienza delle persone, ma se questa manca, rischiano di trasformarsi in semplici ostelli poco curati. Dopo diverse esperienze sono arrivata a rendermi conto che, in linea di massima, quando non c’è la cena comunitaria l’esperienza perde tanto. In alcuni casi invece mi è capitato di ricevere tutto il contrario di accoglienza negli ostelli donativi, addirittura di sentirmi poco gradita al punto da volermene andare. Già, capita anche questo nel cammino. Ecco quindi quali sono gli ostelli donativi da evitare.
1 – Grañon – La Casa de las Sonrisas
Io non mi sono fermata qui. Quando io e i miei compagni di viaggio siamo arrivati qui, avendo trovato il donativo parrocchiale chiuso, ho percepito tensione e ho preferito proseguire il cammino. I miei compagni invece si sono fermati e nessuno me ne ha parlato bene, anzi! Qui la cena comunitaria c’era, ma forse sarebbe stato meglio non ci fosse stata. Infatti per cena sono state aperte delle scatole di lenticchie, e basta. Niente pane, niente di niente. Un pellegrino che aveva avanzato dal pranzo una tortilla, l’ha ceduta alle due bambine che erano a cena. Poi sono andati tutti affamati al bar di fronte a mangiare stuzzichini! Anche un altro amico conosciuto sul cammino ci è capitato qualche giorno dopo, di nuovo pessimo riscontro. Se avete forza, proseguite fino al paese dopo e andate all’ostello Essentia.
2 – Ponferrada – Ostello per Pellegrini San Nicolas de Flue
Stateci alla larga, davvero. Non saprei neppure da dove cominciare a raccontare i pessimi comportamenti tenuti da chi gestiva il posto, servirebbe un articolo apposta. Appena arrivati eravamo stanchissimi, per arrivare avevamo preso la strada nella zona industriale, deprimente e senza acqua. Quando finalmente siamo arrivati eravamo stanchi e assetati, sembrava avessimo camminato allo stremo delle forze, in realtà ci aveva buttato giù la zona industriale e una giornata un po’ così. Quando ci hanno visto, i volontari ci hanno criticato dicendo “non è questo il modo di fare il cammino“. Come se sapessero la giornata che avevamo avuto, quanti chilometri avevamo fatto o come potevamo sentirci in quel momento.
Inoltre io non avevo il portafoglio, che avevo lasciato nello zaino del mio ragazzo, che stava arrivando ma era indietro (aveva preso la strada più bella ma più lunga). Loro volevano la donazione subito e quindi mi hanno trattato malissimo, dicendo che volevo approfittarmi di loro e che non sarebbe arrivato nessuno. Quando poi il mio ragazzo è arrivato, ha detto che io ero già qui, in modo che lo portassero nella stessa stanza, e la prima cosa che gli hanno detto è stata “ah è arrivato quello che almeno ha i soldi“.
Una volta arrivate le 22 si viene letteralmente chiusi dentro e non si può più uscire dalla porta fino alle 6 del mattino. Ho visto gente letteralmente buttata fuori dalla stanza alle 8 meno cinque del mattino. Insomma, andateci solo se volete capire cosa NON è lo spirito del cammino.
Se partirai per il Cammino di Santiago potrebbe tornarti utile un’applicazione: Buen Camino. Ti potrà aiutare a trovare ostelli e pianificare le tappe.
E se vuoi sapere di più su tutte le cose da sapere su questa meravigliosa esperienza, leggi gli altri articoli sul Cammino di Santiago.
Quasi dimenticavo, se conosci altri donativi in cui andare o in cui NON andare, lascia un commento! Creiamo insieme una lista che sarà d’aiuto ai pellegrini di domani.
GRANON: IO CI SONO STATA A META’ MAGGIO 2023 ED è STATA UN’ESPERIENZA BELLISSIMA!!! EVIDENTEMENTE DIPENDE MOLTO DAI VOLONTARI PRESENTI.
Nel mio caso due signore degli USA ed una signora spagnola.
Cena semplice, ma ricca, preparata tutti assieme.
Momento di riflessione di gruppo dopo la cena, per chi voleva
Grazie Chiara, mi fa davvero piacere sapere che non a tutti è andata come al gruppo con cui ero io! Hai proprio ragione, dipende tantissimo dai volontari presenti!
Specifica dove sei stata a Grañon – La Casa de las Sonrisas non è donativo e c’è moltissima differenza. L albergo parrocchiale di Grañon è magico, tranquillo e soprattutto pulito. La cena comunitaria si prepara tutti assieme con gli hospedaleros e dopo c’è il momento di preghiera. La colazione c’è anche e posso dirti da ex hospedalera in questa struttura, che è uno dei migliori donativi del camino francese.
Ciao Francesca. Non so a quale ostello si riferisse Chiara che ha commentato. Io sull’articolo ho inserito tra gli ostelli da non perdere “Grañon – Ostello per Pellegrini San Juan Bautista” e tra quelli da evitare “Grañon – La Casa de las Sonrisas” (che era donativo quando ci sono stata). Non credo che potrebbe essere più specifico di così.