Quando mi sono informata suo Cammino di Santiago Francese, una delle ricerche che ho fatto riguardava le città che si trovano lungo il percorso. Volevo approfittare di questo viaggio per conoscerle, ma non immaginavo quanto sarebbe cambiato il loro significato una volta in cammino.
Ricordo la felicità di quel 4 agosto quando camminando nel bosco ho deciso che avrei fatto tutto il cammino di Santiago francese. Ero felice e terrorizzata, ma soprattutto ero più sicura che mai che fosse la decisione giusta. Infatti inizialmente avevo pensato di partire da Leon, ma dopo qualche giorno in cui uscivo a camminare per allenarmi, mi sono detta che l’avrei fatto tutto, che era giusto così, che non volevo perdermi neppure un metro di quel cammino.
Se desideri partire per il Cammino di Santiago, non perdere l’articolo “Cammino di Santiago: quello che nessuno ti dice“. Inoltre potrebbe esserti utile visitare la pagina ufficiale del cammino.
Il significato delle città lungo il Cammino di Santiago
Il significato delle città prima di partire
Prima di partire ero curiosa di capire quali città, quali monumenti importanti e quali culture avrei incrociato sul mio cammino. Immaginavo di arrivare presto nelle città e di visitarle. Pensavo che sarebbero state i miei piccoli obiettivi, perché si sa che se hai un obiettivo che sembra troppo grande, conviene dividerlo in piccole sfide.
Il significato delle città mentre si fa il Cammino di Santiago
Una volta in cammino tutto questo è cambiato. Le città hanno assunto tutto un altro significato e l’ho imparato un po’ alla volta. Prima a Pamplona, dove ero talmente felice di aver trovato dei nuovi compagni di viaggio, che mi importava solo stare con loro invece di visitare la città. Complice il fatto che a Pamplona ci ero già stata, abbiamo passato la serata a fare festa. A Logroño invece ero impegnata a vivere l’esperienza del donativo e mi è bastata una semplice passeggiata in città per capire che ciò che contava si trovava tra le persone.
Burgos mi ha distrutta. Fisicamente e psicologicamente. Entrare a Burgos mi ha insegnato che raggiungere le grandi città significa camminare giornate intere vicino alle statali. Mi ha insegnato che le città sono bellissime, ma faticose, perché prevedono chilometri extra non preventivati. Ho capito che le città sono attese per qualcuno per fare rifornimenti, ma per altri rappresentano un punto d’arrivo. Per tanti le città significano addii. Burgos ha visto la mia crisi più nera.
Ad Astorga ho capito che esistono città che deludono le tue aspettative. Ponferrada che ne esistono di belle, ma che non ti trasmettono molto. Ma Leon, lei mi ha insegnato la bellezza del ritrovarsi. Leon mi ha abbracciato dicendo “ci sei quasi”. E quando ho riabbracciato gli amici che non vedevo da giorni e che pensavo non avrei visto più, mi sono resa conto che avevo ragione. Partire da Leon invece che dall’inizio sarebbe stato un errore. E infine c’è la meravigliosa Santiago de Compostela. Quanta felicità emana quella città!
Quando stai camminando le città rappresentano i punti di rifornimento, i luoghi di addio e di ritrovo. Sono chilometri in più per visitare, paesaggi noiosi e un costo extra.
Le città sono la ragione per cui camminerai un paio di giorni in pessimi paesaggi, in mezzo al rumore dei camion. Ti chiederai se ne vale la pena. Perché camminare decine di ore per entrare o uscire da una maledetta città? Però le città sono anche quei luoghi in cui fare le tavolate più lunghe. Sono l’obiettivo per trovare qualcuno, a costo di fare più chilometri di quanti le tue gambe riescano a sopportare.
Le città lungo il cammino di Santiago – Cammino francese
Pamplona
Pamplona arriva molto presto. Non ci si è ancora abituati al cammino quando la si raggiunge. Fortunatamente la strada per entrare in città è bella e quando si raggiunge la porta di Pamplona è un’immagine molto scenografica. Non è molto grande, quindi si può visitare velocemente. Occhio però se ci capitate a luglio durante la festa di San Fermin, perché la città si trasforma e potrebbe diventare tutto molto più caotico.
Il centro più importante della città è Plaza del Castillo, dove risalta il Café Iruña, che deve la sua grande fama a Ernest Hemingway. C’è poi la cattedrale e La Cittadella, una costruzione difensiva militare a pianta pentagonale.
Logroño
La Chiesa di San Bartolomé è la chiesa più antica di Logroño, ma la Cattedrale di Santa Maria de la Redonda è sicuramente più impressionante. Ma quello che contraddistingue Logroño è la sua anima festaiola. Il luogo migliore per provarlo è nella Calle del Laurel.
Però ciò che rende davvero speciale Logroño è il fatto che qui si trova uno degli ostelli donativi migliori di tutto il cammino. Ricordo che appena entrata non ho avuto esattamente questa impressione, ma la cena comunitaria mi ha fatto cambiare idea. E’ qui che ho scoperto cosa significa la parola Ultreia, cantandola insieme agli altri pellegrini.
E siccome l’esperienza negli ostelli donativi è qualcosa che non deve mancare nel Cammino di Santiago, ti consiglio di leggere l’articolo “Ostelli Donativi nel Cammino di Santiago“.
Burgos
Più grande è la città, più si dovranno attraversare zone industriali e statali. Questi tratti di strada sono davvero difficili, ti fanno perdere la voglia di camminare e ti spingono a domandarti per quale ragione sei lì, se davvero ne vale la pena. Evitateli più che potete. Per entrare a Burgos fate molta attenzione a non prendere la strada nella zona industriale, prendete la deviazione per l’aeroporto!
Burgos è anche una città di addii e partenze. C’è chi arriva, chi se ne va, chi si ferma qui un paio di giorni e chi prosegue e non ci rimane neppure per la notte. Io ho cercato di lasciarmela alle spalle quanto prima, perché è stato il momento più difficile di tutto il mio cammino.
Resta però il fatto che è una città meravigliosa. La sia cattedrale è quella che mi è piaciuta di più di tutte le cattedrali viste lungo il Cammino di Santiago. Se decidete di fermarvi qui, andate a vedere il tramonto dal Mirador del Castillo, una piccola torre circolare posizionata sul fianco della collina dove sorge il castello.
Leon
Una città meravigliosa. Forse tra tutte è quella con più attrazioni da vedere. Ho amato questa città perché ho ritrovato i miei compagni di viaggio che credevo di non vedere più. L’ho adorata perché le strade erano piene di persone e si respirava aria di felicità. Anche Leon è una città da vedere indipendentemente dal Cammino di Santiago.
Quando si entra in città il cammino ti porta verso la bellissima cattedrale. Ma girando per il centro si può vedere molto altro. Casa Botines di Gaudí, uno dei pochi edifici di Gaudì che si trovano fuori da Barcellona. Il vecchio convento di San Marcos, uno degli edifici più belli, con la sua grandissima piazza. Proprio di fronte al vecchio convento, che oggi è un parador (un lussuoso hotel a cinque stelle), c’è la statua di un pellegrino seduto senza scarpe che si riposa. Poi da qualche parte c’è anche un leone che sbuca da un tombino, ma sta a voi trovarlo!
Purtroppo uscire da Leon non è così piacevole se si sceglie la strada più corta. Un’interminabile strada a bordo statale, in cui il rumore di macchine e camion è talmente forte da non permetterti di chiaccherare con chi ti sta vicino. Quindi se non avete problemi di tempo consiglio la strada più lunga, ma meno trafficata.
Astorga
Delle città che si trovano lungo il Cammino di Santiago nominate fin ora, Astorga è la più piccola. Vale la pena menzionarla perché qui si trova uno dei pochi monumenti che Gaudì ha costruito fuori da Barcellona. Si trova proprio vicino alla cattedrale.
Essendo piccola si trova tutto molto vicino, quindi potete decidere se fermarvi o proseguire. Come sempre, ascoltando cosa vi trasmette quel posto.
Ponferrada
Si tratta di una città di medie dimensioni. Anche qui per entrare ci sono due vie: una più corta nella zona industriale e una più lunga che aggira la città. Ecco non fate come me che cercavo sempre la strada più corta. Fate qualche chilometro in più che ne vale la pena. Camminare nelle zone industriale è sempre più difficile mentalmente.
Sicuramente quando si passa di qui non ci si può non fermare ad ammirare il Castello dei Templari. Se avete tempo potrebbe meritare una visita al suo interno. Poi però c’è anche La Torre del Reloj, la La Basilica dell’Encina e la grande Plaza Ayuntamiento.
Santiago de Compostela
Santiago è la città dell’arrivo, dove le persone si ritrovano e dove finalmente ci si riposa davvero. Visto che di solito qui si ha molto più tempo a disposizione, il mio consiglio è quello di prendere un tour guidato per la città. Ci sono tour per tutti i gusti e la città racchiude belle leggende e misteri da ascoltare.
In ogni caso da vedere c’è la cattedrale e la sua bella piazza, il Parque de la Alameda, il Mercado de Abastos e il Monastero di San Martín Pinario. Bisogna perdersi tra le sue viette e lasciarsi guidare dai profumi che si respirano per tutta la città. E dopo una buona cena, trovare un bar in cui si suoni musica gallega dal vivo. Santiago è una città di cui innamorarsi indipendentemente dal cammino.