Quando si sente la necessità di partire per questo viaggio, niente ti ferma più. Quindi se anche la pandemia ha cambiato molti aspetti delle nostre vite, non ha potuto fermare alcuni desideri e necessità. Da quando c’è il Covid il Cammino di Santiago è cambiato ed è in continua evoluzione. Proprio per questo ci tengo a specificare che io ho fatto il Cammino di Santiago a ottobre 2021 e che quindi riporterò la mia esperienza personale. Per quanto riguarda invece norme, abitudini e novità, conviene consultare le fonti ufficiali per essere aggiornati.
Se poi stai programmando il tuo cammino ti consiglio di leggere l’articolo: Cammino di Santiago: quello che nessuno ti dice.
La partenza da Saint Jean Pied de Port
In Francia le cose sono diverse rispetto alla Spagna, tutto dipende dalle regole di quello Stato. Quello che ho potuto notare appena arrivata a Saint Jean Pied de Port è stato il fatto che ovunque chiedessero il Green Pass. Per il resto invece in Francia il Covid non ha cambiato molto il Cammino di Santiago.
La cosa particolare è che, a differenza della Spagna, non è possibile portare gli zaini in camera. Una regola piuttosto scomoda, soprattutto per chi come me dimentica sempre qualcosa. Mi sono trovata a fare mille volte su e giù per le scale per recuperare qualcosa lasciato nello zaino. Mi è stato detto però che questa regola non dipende dal Covid, ma dal fatto che nel Cammino di Santiago le temutissime cimici da letto si spostassero da un ostello all’altro grazie agli zaini.
L’entrata in Spagna
Dopo pochissime ore di cammino si entra in Spagna. Qui non viene eseguito alcun tipo di controllo. Semplicemente si passa per un agglomerato di case e negozi, prima di riprendere verso i boschi spagnoli. Un semplice cartello avvisa i pellegrini che stanno entrando in Navarra.
Il Cammino di Santiago e il Covid
Ci sono alcune cose, come l’utilizzo di mascherine nei locali chiusi, a cui purtroppo ci siamo abituati. Ci siamo abituati al punto che non ci facciamo quasi più caso e di conseguenza lo accettiamo facilmente. Però la maggior parte del tempo durante il Cammino di Santiago si cammina, ovviamente, e nessuno lo fa con la mascherina. Nonostante in alcuni posti ci fossero dei vecchi cartelli che indicavano di metterla anche all’aperto, nessuno di fatto la utilizzava. Per questa ragione la presenza lungo il Cammino di Santiago dell’era Covid, non si sentiva molto, anzi.
Il fatto di fare il Cammino di Santiago in periodo Covid lo si notava di più una volta conclusa la tappa e arrivati in ostello. Qui tutto dipendeva dall’hospitalero. C’è stato un ostello in cui il proprietario era talmente prudente da farci cenare con le finestre aperte nonostante il freddo terribile e pretendendo che si spruzzasse disinfettante in tutto il bagno ogni volta che lo si usava. Ma oltre alle regole variabili da un ostello all’altro, ci sono alcune cose che più di tutto fanno notare che il Cammino di Santiago è cambiato per colpa del Covid:
- Le cucine chiuse
- I donativi chiusi
- La capienza ridotta
- Le lenzuola usa e getta
- I prezzi aumentati
Le cucine chiuse nel Cammino di Santiago a causa Covid
Iniziamo subito con il grande problema cucine. Si perché lungo il Cammino di Santiago si potevano spesso incontrare ostelli che mettevano a disposizione una cucina. Addirittura nelle varie guide viene sempre indicata l’eventuale disponibilità della cucina. Questo perché sono una parte fondamentale del cammino! Infatti è inevitabile che si creino gruppi e che il momento della cena sia di grande importanza per la condivisione. Si tratta di momenti indimenticabili che rendono il Cammino di Santiago quello che è. Per questo il fatto di non poter cucinare la cena per se e per gli altri è davvero una grande perdita.
Perché poi? Che senso ha proibire l’uso delle cucine quando si usa in comune persino il bagno?
Un hospitalero ci ha detto che inizialmente era stata una regola imposta dall’alto, ma che poi le cucine non sono più state riaperte, nonostante fosse permesso. E in effetti un paio di volte siamo anche riusciti a trovare la cucina aperta, ma si è trattato solo di un caso molto fortunato. Il motivo è molto semplice: meno zone da pulire e più soldi per il ristorante. Infatti l’unico modo per mangiare è andare nel ristorante del paese e prendere il solito menu del pellegrino. Ovviamente questa è una delle ragioni per cui da quando c’è il Covid, il Cammino di Santiago costa di più, ma ne riparleremo dopo.
I donativi chiusi
Esistono alcune strutture in cui è possibile dormire o addirittura mangiare e lasciare un’offerta libera. Questi luoghi normalmente sopravvivono solo grazie alle donazioni. Quindi sono le donazioni dei pellegrini di oggi che pagano la cena ai pellegrini di domani. Quando è esploso il Covid anche il Cammino di Santiago si è fermato, ostelli privati e donativi hanno chiuso. Purtroppo alcuni di questi, anche storicamente molto importanti, non hanno più riaperto.
I donativi, alcuni in particolare, sono luoghi in cui si fanno spesso esperienze davvero indimenticabili. Non importa se si dorme su un materassino per terra, quando poco prima ti è stata offerta un’ottima cena cantando tutti insieme. E oltre al grande beneficio dell’esperienza, spesso al donativo si dona lo stesso importo che si darebbe a un ostello privato molto modesto, questo porta di conseguenza a un piccolo risparmio lungo il viaggio.
La capienza ridotta degli ostelli nel Cammino di Santiago
Altro grande mistero del cammino, o forse solo un’interpretazione personale? Non lo so, il fatto però è questo: spesso si rischia di non trovare posto in ostello perché la capienza è ridotta. Non ho mai capito se si trattasse di una regola imposta o se, come per le cucine, ognuno facesse un po’ come riteneva meglio. Più che altro perché ogni volta capitavano situazioni diverse.
C’erano ostelli in cui venivano riempiti tutti i posti disponibili, senza riduzioni di capienza. C’erano ostelli in cui se prima i posti erano 10, ora accettavano al massimo 5 persone. Altri invece in cui davano solo il letto sotto per mantenere il distanziamento, ma se due persone arrivavano insieme veniva dato il letto a castello intero (quindi l’ostello si riempiva, ma mai del tutto). C’erano ostelli in cui mettevano le persone alternando tra letti sopra e sotto: una sul letto sotto, l’altra sul letto vicino ma sopra, poi il letto seguente su quello sotto e così via. Insomma, ognuno faceva un po’ quel che voleva.
Questo però significava che era sempre utile telefonare prima di arrivare, perché il rischio di restare senza ostello era sempre dietro l’angolo! Come potrete immaginare se un ostello si troverà ad avere meno persone all’interno, sicuramente alzerà i prezzi. E questo è quello che è successo: tutti gli ostelli hanno aumentato di almeno 2/3 euro i prezzi rispetto all’anno precedente.
Le lenzuola usa e getta
Un altro motivo per cui gli ostelli (o albergues) hanno aumentato i prezzi. In alcuni casi addirittura per darti le lenzuola usa e getta viene richiesto un supplemento di 1/2 euro. Si tratta infatti di lenzuola in finto tessuto che si mettono per coprire materasso e cuscino. Queste si trovano praticamente ovunque, tranne in alcuni rari ostelli privati più piccoli in cui si trovano le lenzuola vere.
Sicuramente le lenzuola usa e getta sono un grande beneficio da un punto di vista igienico per il pellegrino, e di comodità per l’hospitalero, ma di sicuro sono anche una pessima invenzione per l’ambiente.
L’aumento dei prezzi lungo il Cammino di Santiago
Come potrete immaginare a questo punto, tra donativi e cucine chiuse, lenzuola usa e getta e capienza ridotta, con il Covid il Cammino di Santiago è diventato più costoso. Per dormire sarà molto difficile trovare ostelli a meno di 10 euro a notte, di solito il prezzo varia tra i 10 e i 15. Per la cena sarete costretti ad andare quasi sempre al ristorante, dove il menu del pellegrino costa tra i 10 e i 15 euro. Ecco che quindi dovrete mettere in conto 25/30 euro al giorno per cena e letto.
Anche i servizi extra degli ostelli sono aumentati. Mi è capitato di pagare lavatrice e asciugatrice 10 euro! Purtroppo non avevo alternative. In ogni caso di solito lavatrice e asciugatrice costano 3/4 euro l’una. Ovviamente se si fa il cammino in estate si può lavare a mano e stendere al sole, ma in autunno ci sono settimane in cui di sole se ne vede ben poco. Stesso prezzo (2/3 euro) anche per la colazione. Per il pranzo invece dipende da dove e cosa mangiate, quello rimane abbastanza costante e personale.
Il mio consiglio finale è quello di non farvi spaventare dal fatto che il Cammino di Santiago è cambiato con l’era Covid, perché se sentite la necessità di andare è giusto farlo. Piuttosto partite consapevoli del fatto che alcune esperienze potrebbero essere diverse da come vi aspettate. Non solo, controllate sempre le ultime notizie, perché le regole da regione a regione potrebbero cambiare. A questo link alcune informazioni utili. Se avete dubbi o novità, lasciate un commento. Se invece avete in mente di partire, non perdetevi gli altri articoli sul Cammino di Santiago!