Weekend wild in Veneto: due giorni di sopravvivenza nella natura

Weekend wild in Veneto: due giorni di sopravvivenza nella natura

In questo articolo sto per raccontarti l’esperienza più wild che abbia mai fatto. Più di quella volta che ho noleggiato un kayak per andare da Treviso a Venezia, persino più della volta che ho dormito in una tenda nella giungla malese. Sì perché questa volta la tenda non c’era neppure, quel poco che avevo me lo sono dovuta costruire. Un vero weekend wild in Veneto, a due passi da casa.

Quello che ho fatto in questo weekend wild in Veneto è stato possibile grazie a Veneto Survival, che organizza corsi di sopravvivenza nel bosco. Io ho partecipato al corso base. In questo articolo vi racconto brevemente l’esperienza, passando poi a rispondere alle domande che mi sono state fatte sui social e ai dubbi che io stessa avevo prima di partire.


Weekend wild in Veneto: l’esperienza

In due giorni abbiamo fatto tantissime cose. Tutto è iniziato con una lezione di orientamento, che ci è servita poi per completare una prova pratica: ci è stata data una mappa e abbiamo dovuto cercare degli elementi presenti nel bosco. Poi siamo passati alla lezione di nodi, per nulla banale, anzi! I nodi che ci hanno insegnato sono stati fondamentali per costruire il rifugio, la trappola e per superare la prova di soccorso. Infatti subito dopo i nodi abbiamo dovuto costruirci un rifugio. Dopo il rifugio è toccato al fuoco e alla cattura delle cavallette. Sì, proprio così, abbiamo mangiato cavallette. Ma solo chi accettava la sfida.

Il secondo giorno abbiamo imparato a costruire una trappola e poi abbiamo ascoltato una lezione sui metodi per depurare e filtrare l’acqua. Infine abbiamo ascoltato una lezione sul soccorso e abbiamo simulato una situazione in cui era necessario trasportare un ferito da un punto A a un punto B, costruendo il necessario per il trasporto. Ma se sei curioso di scoprire di più, ti lascio qui sotto il video su questo meraviglioso weekend wild veneto.

Le abilità necessarie

Spirito di adattamento, nient’altro. Si tratta di un corso base, gli insegnamenti sono facili da replicare e non ci sono difficoltà. Bisogna prenderla come un’esperienza che può insegnare qualcosa di utile. Non solo, si tratta di un modo per vivere la natura molto diverso da come siamo abituati. Il tutto poi viene fatto in gruppo e questa è un’altra cosa molto importante. Quando un gruppo ha un obiettivo comune, si possono creare legami importanti, e anche persone apparentemente molto lontane da noi diventano vicine e amiche. Si tratta quindi un un weekend wild utile per rigenerarsi grazie all’effetto della natura, per uscire dalla propria comfort zone, per scoprire cose utili e per imparare ad accettare noi stessi e gli altri.

L’equipaggiamento necessario

Per questo weekend wild veneto mi sono portata tutto ciò che era consigliato sul programma, clicca qui per vedere il programma completo e l’equipaggiamento necessario. Però voglio fare alcune precisazioni e dare alcuni consigli.

Il sacco a pelo è fondamentale che sia ottimo. Io ho un sacco a pelo che ormai ha perso tutta l’imbottitura e per fortuna non ho avuto freddo. Sono stata fortunata perché era una bella giornata pur essendo ottobre e nel dubbio avevo portato un vecchio sacco a pelo in più, che assomigliava più che altro a una coperta, che ho steso per terra per isolarmi dal terreno. Il mio sacco a pelo da solo forse non sarebbe stato sufficiente e ha una temperatura confort di 11 gradi, sarebbe stato meglio averlo da confort a 0 gradi, nonostante fosse particolarmente calda come giornata per essere ottobre. Inoltre proprio per paura di aver freddo mi ero portata dei pantaloni caldissimi e un maglione aggiuntivo, non certo cose tecniche lo so, però volevo essere sicura di non patire il freddo.

weekend wild veneto

Le paure prima di partire per questo weekend wild in Veneto

Come avrete capito, la mia più grande paura era il freddo. Potrà sembrare strano detto da una persona abituata a vivere a Livigno, ma nonostante la mia esperienza, resto sempre una persona freddolosa. Fortunatamente è andata bene, la giornata era bella e non ho mai avuto freddo. Ma se come me doveste essere preoccupati per questo, vi consiglio di portare con voi ciò che pensate vi possa tenere al caldo.

E tu di cosa avresti paura prima di un’esperienza così? Dimmelo nei commenti!

Cose diverse da come me le aspettavo

Il fuoco. Proprio perché temevo molto il freddo immaginavo che avremmo dovuto fare a turno per tenere acceso il fuoco davanti al rifugio. Invece no, probabilmente perché sarebbe stato soprattutto pericoloso. Fortunatamente il fuoco non è stato necessario per dormire.

L’acqua. Credevo che avremmo bevuto facendo bollire l’acqua. No, ci siamo portati l’acqua da casa. Probabilmente perché altrimenti avremmo dovuto dedicare troppo tempo a questa attività, invece così abbiamo potuto imparare molto di più. A questo proposito vi consiglio di portare tre litri a testa per due giorni, non meno. Io avevo 3,75 litri e Stefano che era con me ne aveva 4,5 litri. Abbiamo avanzato due litri che abbiamo dato a due persone che l’avevano finita.

Il rifugio. Lo ammetto, penso di aver visto qualsiasi puntata di nudi e crudi. Per questo credevo che ci avremmo messo tantissimo a costruire un rifugio. Invece è stato davvero semplice e veloce. Certo tutto facilitato dal telo, però me lo aspettavo comunque difficile. Ma questa è proprio la dimostrazione della bravura degli insegnanti, che ti rendono facile una cosa che sembra complicatissima.

Il cibo. Credevo che avremmo avuto la possibilità di scaldare l’acqua sul fuoco, quindi mi ero portata del cibo liofilizzato. Pessima scelta, perché sarebbe stato meglio portare del cibo già completamente pronto, come del resto era consigliato sul sito. In ogni caso fortunatamente grazie agli istruttori siamo riusciti comunque a consumare ciò che avevamo portato.


Detto questo non mi resta che consigliarvi con tutto il cuore questa esperienza incredibile e, se siete in zona, di farla con loro, Veneto Survival. Ho potuto notare tanta professionalità, gentilezza ed esperienza. Sicuramente farò altre attività con loro, non ne ho alcun dubbio!

E tu lo faresti un weekend così wild?

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